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2 brevi brani tratti da " La Montagna del Satiro " di Augusto Scano. Memoria 13 La nostalgia è quella per il ricordo preciso del tempo in cui gli uomini non erano ridotti a questo. Le migliori civiltà del passato e non del passato storico che viene convenzionalmente insegnato, avevano deciso di rinunciare alla scrittura e di trasmettere la sapienza attraverso la memoria dei sapienti. Ma nessuno ormai vuole più la verità. Così che il sapiens si è ridotto ad una difettosa imitazione degli Dei, ben inferiore alle bestie che teme, nella sua viltà, come teme il tutto. Memoria 16 Mi è difficile, mio discepolo solo, dirti la verità. C'è nella nostalgia reazionaria che provi per l'età dell'oro del passato la profezia progressista della stessa età dell'oro che giunge dal futuro, perché questa via che s'inabissa anche s'innalza uguale e conclude, nella perfezione di un altro cerchio, la perfezione dell'Uomo. Per approfondire Homo sapiens Età dell'oro

Cavalli, cocchieri e carrozze

Breve brano tratto dalla trascrizione di una delle 20 interviste fatte a bruciapelo allo scrittore Augusto Scano ( un altro brano potete trovarlo qui ): Georges Ivanovič Gurdjieff Domanda Quanto è plasmabile la mente dell’uomo, quando in realtà siamo solo contenitori, ma neanche...   Risposta Dovrebbe essere governata.   D. Un contenitore che si adatta a quello che gli passa dentro.   R. Prima mi chiedevate di Gurdjieff, prendiamo un suo esempio, quello della carrozza: i due cavalli, il cocchiere e il padrone della carrozza, noi spesso ormai non arriviamo nemmeno al cocchiere, la percezione, figuriamoci poi quello che è il padrone della carrozza che dovrebbe dire al cocchiere come governare i cavalli e che direzione prendere, noi lasciamo che la carrozza vada coi cavalli imbizzarriti. D. La carrozza è il corpo e i cavalli sono le emozioni? R. Non così semplice, è tutto un insieme, però il cavallo è quello che dà la direzione se non è governato. D. Immaginare un mon

Da “Axamenta” (2017) di Augusto Scano

[…] Il corpo di Cassandra stava congelando, tremava di spasmi violenti. La mente di Cassandra, libera, passeggiava per le stanze del palazzo della memoria che lei aveva imparato a costruirsi mattone dopo mattone, camera dopo camera, piano dopo piano. La puntualità nei particolari è indispensabile in questo tipo di edifici, quasi quanto l’equilibrio dell’intera struttura visualizzata nella totalità contestualmente alla parzialità del singolo ambiente nel quale ci si sta muovendo. Decidere quale materiale calamiterà i nostri neuroni perché si indirizzino come le scaglie del ferro a formare il segno del ricordo. Magnete permanente, artefatto della volontà. Scelta di una verità tra le possibili del passato, fondamenta d’argilla dove palafittiamo la nostra Venezia conficcata nel presente, destinata a sprofondare nel futuro. Così stanno: arcipelaghi itineranti negli oceani della memoria che pochi navigatori sanno ritrovare senza perdersi. Tra i lampi che ragnatelano e uniscono i tanti ci

Da “A prova di scimmia-Almanacco” (2018) di Augusto Scano

[…] Le virtù. Teologali, cardinali, intellettuali. Nella cantilena ipnotica dell’elencarle (il mantra che sta dentro il ritmo di ogni elenco) non si può non pensare ai Tarocchi, e agli Arcani Maggiori. La Prudenza non è solo virtù cardinale. La Prudenza ha molto a che fare con la memoria. Più precisamente con l’arte della memoria. La correlazione tra Prudenza e Memoria è profonda. Carsica. Parzialmente navigabile nei fiumi sotterranei dell’inconscio. Petrarca, durante quello che, per circonvenzione, si è usi chiamare Rinascimento, è “ricordato” come un maestro dell’ars memoriae. Romberch, domenicano come Giordano Bruno, oltre ad essere, in quanto tedesco al pari dei fratelli Grimm, uno dei famosi sette nani che si provarono a contrastare Lutero, si occupò di ars memoriae, sostanziando il distillato dei suoi studi sull’argomento nel Congestorium artificiose memoriae del 1532, l’anno della sua morte. Romberch parla del Rerum Memorandarum, opera incompleta del Petrarca. Raramente Petra

Attributi delle diverse caste

Partendo dalla segnalazione di alcuni amici che mi hanno richiesto di approfondire spiegazioni e concetti sulle diverse caste, e su un'osservazione personale, riprendiamo il bandolo della matassa. Anzitutto, per chi se li fosse persi riporto i link da cui abbiamo iniziato il percorso: Società a caste Società a caste tecnologica Partendo dal fondo, l'osservazione personale nasce dialogando con una persona che sosteneva la parte emotiva dell'essere umano fosse quella alta, e la ra zionale quella bassa . Ebbene, questo, citando un mio vecchio professore dell'Università, è palesemente falso ed è abbastanza facile dimostrarlo : se l'uomo ha una parte animale e una parte divina/angelica, è evidente che gli animali provano emozioni ma sono dotati di scarso raziocinio. Ne discende che la parte animale è quella emotiva e bassa, i cavalli di Gurdjieff, guidati dal cocchiere. Partendo da qui e riprendendo le 4 caste possiamo quindi dire: Casta dei servi - Basso

I mercanti hanno ancora bisogno delle masse?

Questa osservazione nasce da un normale pomeriggio di qualche tempo fa, assistendo ad una conferenza di un importante economista italiano. Si parlava di potere d'acquisto diminuito negli ultimi anni e durante lo spazio delle domande dal pubblico prende parola un giovane sulla trentina. Biondo, capello curato, ben vestito, italiano corretto, dice di lavorare presso una importante banca e ricordo che il senso del suo discorso era che le persone spendono male i propri soldi e non sanno cosa farne. Per noi che abbiamo studiato la società a caste, il discorso ha anche una sua logica: prima della rivoluzione francese, difatti, e della conseguente ascesa della borghesia mercantile, il potere d'acquisto era praticamente solo nelle mani dell'aristocrazia, ma, un po' perché l'aristocratico di turno poteva dire al mercante " Io i sordi nun li caccio e tu nun li becchi ", un po' perché era meno rischioso per i mercanti che la ricchezza fosse condivisa tra

Pensiero democratico e progresso

Ridendo e scherzando, questo blog è in piedi dal 2016, sembrava ieri fosse aperto e invece... Chi scrive è un assiduo fruitore di contenuti online e purtroppo (o per fortuna) deve rilevare alcune differenze tra questo blog ed altri, pur di piacevoli e buoni contenuti: Il pensiero democratico.  Praticamente tutti gli intellettuali danno per scontata l'idea democratica di società, che siamo tutti uguali e ognuno vale 1: niente di più sbagliato, come la realtà empirica evidenzia a chi vuole osservare senza pregiudizi. Ma se tutti sono uguali e ogni opinione vale l'altra non esiste quindi una verità dimostrabile ed esistono solo le opinion i , mutevoli e relative. La linearità della storia e l'idea di progresso  per cui domani sarà sempre meglio di ieri, e qualsiasi novità va sempre accettata con gioia. Ieri eravamo scimmie, domani saremo cyborg, anche l'idea di evoluzione nasce e alimenta questa visione. La storia è invece ciclica e si discende, progressivamente, dall